Esogetica: una medicina antica al servizio delle nuove scienze

Dottor Vincenzo Primitivo

Le origini della parola

 

La parola esogetica contiene in sé la filosofia di fondo di questo straordinario sistema diagnostico e terapeutico: essa deriva dall’unione del prefisso eso -di esoterica e dal suffisso getica-di energetica. È il tentativo di conciliare gli antichi insegnamenti della filosofia esoterica, il sapere primordiale dell’umanità, con le conoscenze della medicina energetica e della moderna biofisica; cercare di rendere tangibile qualcosa di filosofico. In ultima analisi utilizzare strumenti terapeutici antichi comprendendone i meccanismi scientifici di funzionamento. Peter Mandel, il geniale ricercatore tedesco, che in più di 40 anni ha prima messo le basi e poi sviluppato la medicina esogetica, parte dalla convinzione di fondo che tutto il sapere sia sempre disponibile, bisogna semplicemente riscoprirlo, adattarlo alle nuove conoscenze e al nuovo progresso tecnico-scientifico.

Ma passiamo ad analizzare meglio il significato delle due parole:

 

ESOterica

 

La parola Esoterica oggi nella vulgata comune ha un significato diverso rispetto a quello reale, indicato per prassi magiche, incomprensibili ed ermetiche, al confine con la superstizione. L’origine etimologica invece deriva da un termine greco che significa interno; è infatti all’interno di un cerchio di iniziati che vengono divulgati gli insegnamenti di saggezza e le filosofie più antiche dell’umanità. Esoterico significa rivolto a pochi perché solo pochi eletti possono comprenderne i significati profondi reali; è ad essi che gli antichi maestri decidono di tramandare la loro esperienza e le loro conoscenze le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Esoterica significa crescita, esperienza, conoscenza di se stessi, in un cammino interiore che non può essere comunicato all’esterno del cerchio, il cammino tracciato della vita di ogni uomo.

Abbiamo assistito per anni alla diffusione e all’insegnamento delle tradizioni esoteriche orientali e questo ha messo in secondo piano il fatto che anche in Occidente è da sempre esistita una ricca tradizione esoterica. Pratiche come alchimia, cabala, astrologia sono state da sempre praticate nella nostra cultura e oggi vivono un nuovo Rinascimento. A queste pratiche fa riferimento Peter Mandel per aiutare gli individui a ritrovare il cammino perduto e di conseguenza equilibrio e salute: è quando l’individuo si allontana da sé, dal suo cammino, infatti, che iniziano i processi di malattia.

 

enerGETICA

 

Tutte queste pratiche antiche che fino a ieri avevano solo una validatura empirica oggi possono essere rilette, spiegate e chiarite alla luce dei costanti progressi della nuova fisica.

Per fare un esempio gli antichi maestri ci hanno insegnato che l’uomo e una unità in scindibile di corpo anima e spirito e che ogni sintomo organico patologico altro non è che la conseguenza di una debolezza psico spirituale, per dirla con Torwald Dethlefsen: “Il sintomo e ciò che manca alla coscienza”. L’ antica triade esoterica Spirito Anima e Corpo oggi può essere però riformulata e sostituita da una nuova triade: Informazione Energia e Materia. La fisica quantistica ci ha spiegato come aldilà del mondo materiale quello visibile esista un livello sub-atomico che noi non possiamo cogliere con i nostri sensi; questa dimensione corrisponde all’ Akasha dell’antica tradizione induista, all’Etere definizione particolarmente cara a Peter Mandel , al Campo del punto zero, a quello che Jung definii Inconscio Collettivo: una dimensione non-locale, dove spazio e tempo sono trascesi  e all’interno della quale sono contenute tutte le informazioni vitali. Per comprenderne il significato ci sono di particolare aiuto gli studi del fisico David Bohm; egli parla  di Ordine Implicito, una realtà soggiacente, un mondo di pura informazione dal quale scaturiscono le Informazioni che, veicolate dall’Energia, danno luogo alla Materia presente in quella che lui definisce Ordine Esplicito. L’Informazione quindi,  elemento primario in fisica quantistica, ontologico, connaturato, avente natura oggettiva ,  in-forma la Materia creando la realtà che vediamo sotto i nostri occhi ogni giorno. Ora spostiamo questo ragionamento in ambito medico:  i nostri sintomi sono la conseguenza materiale di una informazione proveniente da questa realtà subatomica, l’Ordine Implicito. Fino a ieri era chiaro cogliere il solo significato metafisico, esoterico di un sintomo: esso viene a dirci che c’è qualcosa che non va, che c’è qualcosa che non stiamo rielaborando, che c’è qualcosa con la quale dobbiamo fare i conti. Una debolezza spirituale che se non compresa dà luogo ad un sintomo organico, corporeo. L’individuo quindi dovrebbe essere in grado di comprendere la natura di quel sintomo e capire attraverso di esso qual è il suo vero retroscena; solo comprendendolo infatti può venir meno il significato che sta a monte del sintomo stesso. Per fare un esempio una patologia epatica (problema corpo) vieni a dirci fra le altre cose che non stiamo rielaborando bene la rabbia (problema psico-spirituale); se noi attraverso questa patologia ne comprendiamo il vero significato, dovremmo iniziare un percorso personale di rielaborazione della rabbia al termine del quale, se abbiamo avuto successo, faremmo venir meno il presupposto  della patologia epatica stessa.

Oggi però  la nuova fisica ci consente di capire come questa spiegazione metafisica abbia dietro anche un retroterra rigorosamente scientifico: esiste appunto un’ informazione che scaturisce da una realtà sub-atomica (ordine implicito) , una realtà caratterizzata da una miriade di forme d’onda che interagendo continuamente fra di loro costituiscono la matrice olografica del mondo manifesto, matrice all’interno della quale ogni elemento è collegato ad ogni altro in un unico integrale; matrice all’interno della quale ogni elemento non è un’entità individuale ma co-esiste in un unico ologramma universale, sono cioè elementi frattali di questo ologramma e co esistendo in esso, da esso vengono in-formati in maniera istantanea e simultanea ovunque essi si trovino nell’universo. Questa Informazione è veicolata dall’Energia, cioè da onde elettromagnetiche, e dà luogo alla Materia fegato malato (ordine esplicito).

 

Gli strumenti diagnostici : la Cromopuntura

 

È estremamente difficile , purtroppo, effettuare un percorso personale di rielaborazione della rabbia; la semplice presa di coscienza del retroscena spirituale della malattia organica il più delle volte non è sufficiente a innescare processi di guarigione.

È a questo punto che la medicina esogetica ci viene in aiuto con uno strumento terapeutico antichissimo e moderno al tempo stesso, uno strumento che regolando l’informazione a monte ci consente a valle di avere una nuova e non più patologica realtà materiale: la Cromopuntura , cioè l’apposizione di un fascio di luce cromatica su un preciso distretto cutaneo. Un sistema terapeutico che lavora sia al livello Spaziale della malattia (cioè lì dove si presenta il sintomo, per esempio, il fegato)  sia al livello Temporale della malattia stessa (per esempio su traumi subiti dal soggetto in passato e che oggi concorrono all’insorgenza del sintomo stesso)

 

Ma perché il colore ?

 

I colori sono delle onde elettromagnetiche esogene una specie di espediente della corteccia visiva per distinguere le radiazioni elettromagnetiche che  stimolano la retina con una lunghezza d’onda fra 380 e 750 nm e con una frequenza compresa fra i 400 e i 790 tera Herz: è proprio la frequenza della luce che determina il colore dell’oggetto da cui proviene la luce stessa. Peter Mandel ebbe una straordinaria intuizione: comprese che la materia fisica, i nostri tessuti, i nostri organi, sono un’unità di spettro nella quale ogni gruppo di cellule vibra ad una frequenza specifica e questa può essere espressa in uno dei sette colori dello spettro; ogni organo ha il suo colore specifico (per esempio il fegato con il giallo) e vibra in risonanza con esso.  Ogni organismo vivente quindi irradia un debole ma permanente flusso di luce, una luce molto debole la cui intensità corrisponde alla luce di 1 candela osservata a 25 km di distanza, emette cioè dei  biofotoni, particelle di luce portatrici di informazioni. Sono questi biofotoni , ci spiega il professor Popp, il principale meccanismo di trasporto non locale di informazione tra le cellule. Secondo il fisico tedesco la luce ed i fotoni partecipano alle operazioni di comunicazione nelle nostre cellule, essi regolano la crescita e la rigenerazione delle cellule stesse e controllano tutti i processi biochimici. È come se ci fosse una sorta di alone che permea ogni organismo vivente, un campo elettromagnetico che lo pervade totalmente con un flusso virtuale di fotoni, una struttura energetica olografica che guida la crescita e lo sviluppo del corpo fisico; Alterazioni della struttura organizzativa di questo campo possono esitare in una crescita cellulare anormale e quindi alterazione organica. La malattia quindi è sempre più evidentemente una interruzione delle linee di comunicazione dei fotoni all’interno dell’organismo, comunicazioni che permettono un coordinamento praticamente istantaneo fra i vari distretti organici e che interrompendosi impediscono lo scambio di informazioni fra i distretti stessi, fra organo ed organo, determinando quindi squilibrio e malattia.

Ogni squilibrio quindi può essere nuovamente armonizzato irradiando un colore nel quale quel determinato sistema-tessuto-organo vibra. La Cromopuntura irradia direttamente le cellule malate con l’informazione di armonia intrinseca nel colore, consente la riattivazione delle linee di comunicazione bio fotonica interrotte, determina un’attività di ristrutturazione del campo bio fotonico e ripristina una vibrazione coerente con conseguente ritrovato stato di salute. Nell’esempio di prima quindi il fegato che riceveva una in-formazione patologica risultandone ammalato adesso grazie all’utilizzo terapeutico del colore riceve una in-formazione armonica di salute; ma un fegato nuovamente sano porta automaticamente alla risoluzione del problema metafisico della rielaborazione della rabbia ; una rielaborazione che non passa attraverso la consapevolezza, la corteccia cerebrale, la presa di coscienza razionale, ma che si verifica a livello profondo, a livello inconscio, lì dove risiedeva la debolezza spirituale,  lì dove era indovato il conflitto profondo.  Una rielaborazione automatica che si verifica grazie a quella che Peter Mandel  definisce una terapia non verbale olografica, la cromopuntura appunto.

Ma abbiamo detto  che la Cromo puntura ci aiuta a lavorare e trattare anche la componente temporale della malattia; e possibile per esempio che quell’individuo con una patologia epatica abbia subito per esempio nel periodo pre puberale dei traumi, degli abusi che oggi contribuiscono ad alimentare quel sintomo stesso. Anche qui la fisica quantistica ci aiuta a spiegare i meccanismi del perché questo avvenga: l’esperienza conflittuale che quell’individuo ha vissuto non è infatti dimenticata, ma viene ad essere registrata a livello inconscio sottoforma di schemi di interferenza d’onda e questo la rende nascosta alla vista del paziente (così come gli schemi di interferenza registrati su una pellicola olografica esistono, ma sono nascosti e non sono visibili ad occhio nudo). Questa memoria olografica del conflitto rimane sepolta nei meandri profondi della psiche, continua a scaricare dati, ad emettere cioè informazioni che danno forma alla materia sintomo; questo meccanismo rimarrà in essere fino a quando questa  memoria olografica dell’esperienza conflittuale del paziente non rimarrà sepolta. Il colore allora svolgerà una funzione, come dire olotropica: esso crea un meccanismo di risonanza con il paziente, il colore risuona con qualcosa che il paziente già sa a livello inconscio e lo porta ad uno stato di coscienza in grado di metterlo in contatto con il campo quantico. In esso il paziente entra in particolare contatto con quelle aree di interferenza d’onda che contengono la memoria olografica dell’esperienza traumatica e le fa emergere dal buio dell’oblio (esattamente come fa un laser quando fa emergere un’immagine da un ologramma dalla immagine multipla). Quelle informazioni trasportate dagli schemi di interferenza d’onda specifici dell’evento conflittuale risultavano “bloccate” cioè continuavano ad in-formare l’individuo, rimanendo lì ferme nella loro azione a scaricare dati che si concretizzavano in sintomi specifici. Il conflitto cioè determina dei blocchi nel campo di interferenza olografica e sono appunto questi blocchi dovuti a conflitti irrisolti che generano segnali percepiti come malattia o dolori. Attraverso l’impulso terapeutico della luce si sciolgono le interferenze bloccate, si ristabilisce l’interferenza naturale nella zona del blocco, l’informazione ritorna scorrere ed, in modo conforme alla teoria dell’olografia, i settori del corpo correlati ritornano a vibrare analogamente a quel ritmo. Il colore facendo emergere questa memoria nascosta permette al paziente di riconoscerla, rielaborarla ed integrarla in sé profondamente, determina  uno sblocco del trasferimento dell’informazione olografica, il ripristino del normale flusso di informazioni che essendo stato risolto quel conflitto non avranno più necessità di rimanere li bloccate ad in-formare il paziente attraverso un sintomo specifico.

 

E perché la cute?

 

Potremmo paragonare la pelle ad una sorta di antenna che capta le informazioni  biofotoniche provenienti dall’esterno, le rafforza e le trasmette all’interno dove vengono immagazzinate e conservate (più precisamente a livello delle molecole di DNA delle cellule dell’organismo, in una rete dinamica di luce che come abbiamo visto svolge la funzione di rete di comunicazione principale dell’organismo e di regolazione per tutti processi vitali) per poi essere riemesse continuamente all’esterno. Il professor Popp ci dice che un aumento della emissione di fotoni da parte di un sistema è sempre legato all’abbandono del coerente stato di equilibrio delle funzioni interne (situazione che poi porterà alla malattia), spiegando che i punti cutanei che emettono più biofotoni rispetto al resto della cute sono quei punti corrispondenti ai punti di agopuntura. Immaginiamo quindi i punti di agopuntura come dei chip,  precisi distretti cutanei, al livello dei quali vengono scaricati tutti i dati della memoria olografica eterica; agendo con il colore su di essi viene ri-ordinata l’alterata informazione olografica responsabile dell’insorgenza dei sintomi.  Questi punti sono quindi collegati olograficamente sia con il campo quantico in “alto” (ordine implicito) sia con i singoli distretti organici in “basso” (ordine esplicito) in un meraviglioso meccanismo sincronico ed armonico di reciproca co-informazione

 

Gli strumenti diagnostici: la foto Kirlian diagnosi energetica dei punti terminali

 

Ogni buona terapia deve essere però preceduta da una precisa diagnosi; per comprendere cioè, quali punti sul corpo devono essere trattati con il colore dobbiamo capire a che livello sono interrotte le linee di comunicazione biofotonica. Peter Mandel, sfruttando il principio Kirlian,  ha elaborato un preciso sistema diagnostico definito Diagnosi energetica dei punti terminali;  esso permette diversi livelli di diagnosi:

  • la lettura delle alterazioni del campo quantico prima ancora che si manifestino a livello fisico e quindi la possibilità di effettuare un trattamento di natura preventiva.
  • La comprensione di qual è l’anello debole della catena,che ha innescato un meccanismo di eventi che porta poi alla malattia stessa, se invece la patologia e già insorta. Se per esempio in un paziente che soffre di cefalea notiamo, grazie alla diagnosi dei punti terminali, una debolezza dello stomaco, sappiamo che per alleviare quella cefalea dobbiamo andare a trattare, con il colore arancione, i punti specifici dello stomaco situati sulla pelle. 3) La valutazione del momento in cui il seme della malattia è stato piantato da un punto di vista temporale. Se per esempio qualcosa di traumatico è successo nei 9 mesi di gestazione, la sua memoria olografica in-forma ancora oggi il paziente attraverso un sintomo X ( ricordiamo infatti che a livello non-locale, lì dove è registrata la memoria olografica dell’evento, il tempo non esiste ed è quindi come se quell’evento fosse ancora presente adesso). Riscontrando quindi sulla foto il segno specifico del trauma prenatale andremo a regolarlo con il colore attraverso una sequenza terapeutica specifica di punti detta terapia prenatale

 

Le principali indicazioni cliniche

 

In linea teorica la Cromopuntura copre tutta la clinica medica. Non si va ad agire infatti sul sintomo specifico, ma si interviene sulle alterazioni in-formative generali dell’organismo. Da un punto di vista strettamente statistico, però, ci sono sicuramente degli ambiti che rispondono particolarmente bene al trattamento con il colore. Per quella che è la nostra personale esperienza clinica la Cromopuntura agisce particolarmente bene nelle seguenti aree:

1) Sindromi da dolore : artrosi, artriti, cervicalgie, lombalgie, gonalgie, cefalee, fibromialgie ecc. 2) Sfera neuro endocrina femminile: dai disturbi della sfera mestruale a quelli della menopausa, da problematiche legate alla fertilità alle disfunzioni della sfera sessuale.

3) Patologie ansioso-depressive ed in generale tutti gli stati di esaurimento psico-fisico.

 

Conclusione

 

La  Medicina Esogetica, attraverso diagnosi Kirlian e Cromopuntura,  si propone quindi come un sistema di intervento olistico che, pur affondando le sue radici nel passato, permette di aprire un’importante finestra sulla medicina del futuro: quella della terapia di informazione biofisica, una terapia di regolazione olografica non verbale che grazie agli ulteriori sviluppi della nuova fisica ci promette nuovi e straordinari traguardi.