Disturbi del Ciclo e Fertilità: un aiuto dalla Cromopuntura

Intervista al Dr. Primitivo per “Scienza e Conoscenza”

 

– a cura di Laura Gabrielli La terapia messa a punto a Peter Mandel integra i saperi delle tradizioni filosofiche antiche e le nuove scoperte della fisica quantistica. Il dottor primitivo ci spiega come essa interviene con successo nei disturbi del femminile.

 Dott. Primitivo, “Scienza e Conoscenza” propone da oltre 12 anni nuovi metodi terapeutici e diagnostici d’avanguardia e la Medicina Esogetica è certamente fra questi. Può spiegarci il significato del termine Medicina Esogetica e come, questo nuovo metodo, si colloca nel vasto panorama delle Medicine Non Convenzionali?

La parola Esogetica è un neologismo, creato da Peter Mandel unendo il prefisso “Eso” (di esoterica) e dal suffisso “getica” (di energetica) e contiene in sé la filosofia di fondo di questo straordinario sistema diagnostico e terapeutico. È il tentativo di conciliare gli antichi insegnamenti delle antiche tradizioni occidentali e orientali, con le conoscenze della medicina energetica e della moderna biofisica (fisica quantistica). La fisica quantistica ci ha spiegato come aldilà del mondo materiale, quello visibile, esista un livello sub-atomico che noi non possiamo cogliere con i nostri sensi. Un sintomo viene a dirci che, nel nostro campo dell’informazione, c’è qualcosa che non va, che non stiamo rielaborando. Visto che spesso la sola presa di coscienza che un conflitto sta creando uno squilibrio “energetico” è insufficiente per riportare l’armonia e innescare un processo di guarigione, é a questo punto che la Medicina Esogetica, con la Cromopuntura che ci viene in aiuto.

Quali sono i metodi diagnostici e terapeutici utilizzati dalla Medicina Esogetica?

Lo strumento diagnostico è la DEPT (Diagnosi Energetica dei Punti Terminali), che, attraverso il principio Kirlian, consente un’analisi delle emissioni biofotoniche dei polpastrelli delle dita delle mani e dei piedi. A questo livello, infatti, si concentrano i punti terminali dei principali meridiani dell’agopuntura. E’ possibile, inoltre, accertare la presenza della malattia prima ancora della comparsa dei sintomi clinici individuarne le cause e monitorare l’effetto della terapia.

Una volta compiuta una diagnosi, attraverso la DEPT, le debolezze biofisiche che sono alla base delle nostre malattie, vengono ad essere regolate attraverso uno strumento terapeutico detto Cromopuntura, che prevede l’apposizione di un fascio di luce cromatica su un preciso distretto cutaneo.

La Cromopuntura irradia direttamente le cellule e i tessuti malati dell’informazione armonica intrinseca nel colore e questo consente di ripristinare una vibrazione coerente e, di conseguenza, un ritrovato stato di salute.

Questo tipo di diagnosi e terapie sono riconosciute a livello medico/scientifico in Italia e nel mondo?

Da un punto di vista strettamente scientifico abbiamo una crescente mole di pubblicazioni. Questo sistema esiste da ormai più di 40 anni, nasce in Germania grazie alle intuizioni, geniali, di un ricercatore tedesco chiamato Peter Mandel, e si è diffuso in tutta Europa e poi in tutto il mondo. Alla base dei meccanismi scoperti in medicina esogetica ci sono evidenze biofisiche ormai conclamate e riconosciute. Su tutte, la teoria dei biofotoni, secondo il Prof.Fritz Albert Popp, il quale ci ha insegnato che le cellule malate comunicano fra di loro attraverso piccoli quanti di luce. Queste disarmonie, come detto prima, attraverso la luce intrinseca nel colore vengono ad essere ripristinate.

Ci diceva che tra i Suoi pazienti, la maggioranza è costituita da donne. Quali disturbi lamentano, per la maggiore, le donne che si presentano a Lei per venire curate?

I disturbi sono principalmente due. Il primo è legato a tutta la sfera mestruale, dalle sindromi premestruali, alla dismenorrea (ndr: dolori mestruali), menometrorragia (ndr: perdite di sangue emorragiche) ecc.

L’altro grande disturbo, sempre più crescente da un punto di vista statistico, è quello legato alla fertilità: cresce il numero delle persone che si rivolgono a diagnosi e terapie integrative per superare problemi di infertilità in assenza di alterazioni organiche.

Quale consiglio potrebbe dare alle donne, che sia di reale utilità, nell’ambito della prevenzione?

Il consiglio che mi sento di dare è quello di affiancare le tradizionali diagnosi effettuate in ginecologia a sistemi diagnostici complementari, che prevedano, quindi, la valutazione non soltanto del danno fisico ma anche l’esame di tutte le componenti psicologiche, emotive, conflittuali, che possiamo ritrovare dietro alla malattia stessa.

Il nostro vissuto entra in gioco in maniera prepotente nella genesi delle nostre patologie e dobbiamo tenerne conto nell’effettuazione di una corretta analisi globale della persona.